STARTCONF 2021
Intervengono
Antonio Decaro
Sindaco di Bari
Massimo Bray
Assessore alla Cultura Regione Puglia
Saluti istituzionali a cura di
Ines Pierucci
Assessore alla Cultura Città di Bari
Introduzioni ai lavori cura di
Ledo Prato
Segretario generale Mecenate 90
Giandomenico Amendola
Professore ordinario di Sociologia urbana UniFi, PoliBa
Massimiliano Tarantino
Direttore Fondazione Giangiacomo Feltrinelli
TAVOLO 1
LA CURA DELLA SPAZIO ESPOSITIVO PUBBLICO
L’esperienza pervasiva della street art contemporanea convoca un nuovo piano di riflessione che si aggiunge alle teorie e pratiche tradizionali di presentazione e fruizione dell’arte. Un conto è organizzare la disposizione di immagini in un museo o una galleria pensate e progettate per questo scopo, tutt’altro conto è collocare immagini grandi come edifici in un quartiere. Il laboratorio ha lo scopo di costituire una eidografia delle pratiche curatoriali urbane.
TAVOLO 2
RELAZIONI E CONFLITTI TRA REGOLAMENTI, PRATICHE E TRADIZIONI DELL’ARTE PUBBLICA
Partendo da una mappatura dei regolamenti sulla street art esistenti, il workshop s’interroga da un lato sulla capacità di questi strumenti di offrire reali soluzioni, dall’altro prova a descrivere quelle prodotte dagli artisti nella pratica sul campo, intercettando possibili conflitti, convergenze e distanze.
TAVOLO 3
IMPATTI RISULTATI E EFFETTI COLLATERALI DELL’ARTE PUBBLICA
Superando la retorica della street art come fattore di rigenerazione urbana, il workshop prova a ragionare sulla costellazione di fenomeni che genera un’opera d’arte nello spazio pubblico. Dai conflitti con (parte) della comunità locale, agli effetti sulla reputazione del territorio, dalla riconfigurazione della relazione tra persona e spazio quotidiano, alle derive del marketing territoriale.
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Ninni Cutaia
Direttore generale Creatività Contemporanea – Mibact
Donato Metallo
Presidente Commissione Cultura Regione Puglia
Marta Leonori
Vice Presidente Commissione Cultura Regione Lazio
Marco Giusta
Assessore alle Politiche giovanili Città di Torino Presidente GAI
Andrea Bortolamasi
Assessore alla Cultura Città di Modena Presidente CIDAC
Emanuela Katia Pilloni
Assessore alla Cultura Comune di San Sperate (CA)
Vincenzo Santoro
Responsabile Dipartimento Cultura e Turismo ANC
Introduzione a cura di
Ledo Prato
Segretario generale Mecenate 90
Intervengono
Antonio Decaro
Sindaco di Bari
Massimo Bray
Assessore alla Cultura Regione Puglia
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Intervengono
Silvia Pellegrini
Dirigente sezione Valorizzazione Territoriale Regione Puglia
Enzo Colonna
Università di Foggia, già Consigliere Regionale
Micaela Paparella
Consigliere per le Politiche di Valorizzazione del Patrimonio Culturale Comune di Bari
Le esperienze di Altamura, Andria, Caprarica di Lecce, Foggia, Galatone, Gallipoli, Muro Leccese, Racale, Sant’Agata di Puglia, Vico del Gargano, Vieste, Brindisi, Lecce, Bari.
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Commenti a cura di
Claudia Attimonelli
Prof.ssa Immaginario, media e cultura digitale Università Aldo Moro di Bari
Vincenzo V. Susca
Prof. Sociologia dell’immaginario Université Paul Valéry di Montpellier
Gianluca Marziani
Critico e curatore d’arte
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C215 è il nome d’arte di Christian Guémy, 1973, artista francese residente a Parigi. Christian Guemy è laureato in storia dell’archittettura presso l’Université Paris-Sorbonne (Paris IV) dove ha conseguito il PhD in Storia dell’arte con uno studio sul contributo alle arti della chiesa cattolica alla Francia del XVII secolo.
C215 è un maestro della tecnica dello stencil. Le sue rappresentazioni comprendono soggetti comuni, persone di tutti i giorni, ritratti di mendicanti, senzatetto, bambini di strada, donne, anziani, lavoratori, immigrati o personaggi caratteristici di popoli o aree geografiche, ma anche animali.
Attivo a partire dal 2005, C215 ha elaborato gradualmente delle peculiari capacità ed abilità nel comporre i suoi stencil fino a rendere il suo suoi lavoro unico e riconoscibile.
Gianluca Marziani (@gianlucamarziani)
Born in Milano in 1970. Lives in Rome and Ibiza. Head curator of contemporary exhibitions programme for MetaMorfosi.
Director of Poetronicart (Digital Platform).
2010-2019 Director of Palazzo Collicola Arti Visive Spoleto.
2010-2018 Curator of exhibition programme Festival dei Due Mondi Spoleto. Premio Terna: chief curator for 6 editions + special projects worldwide.
Premio Celeste: chief curator for 6 editions.
2011-2013 Director of Fondazione Rocco Guglielmo.
2011: Consultant Curator for Biennale di Venezia. Critic and curator for exhibitions in galleries, museums and foundations.
Author of several books and catalogues.
(former) Columnist on Style: “L’arte raccontata ai bambini”. Columnist on Dagospia: “Un Marziani a Roma”. (former) Columnist on La Stampa, Specchio, Panorama. (former) Columnist on GQ, Numerò Beauté, First, Italian Journal… (former) Art critic on Radiodue, Rai1, Rai5, Sky Arte. Winning Price: Premio Ca’ Zenobio, Premio Magna Grecia, ABO Argento. Teaching art programme for IED Roma. Special consultant curator for several brand and companies. Teacher for seminars and conferences in major private and public universities.
Nato a Verona, ha iniziato a dipingere molto presto imparando da Fra ‘Terenzio, un pittore nel monastero dei frati francescani di Lonigo. Si è inoltre formato in musica classica e ha studiato liuto e composizione presso i conservatori di Verona e Padova. Ha studiato architettura all’Università IUAV di Venezia dal 1984 al 1990, sebbene non abbia mai completato la sua laurea. Dopo essersi trasferito a Venezia, ha iniziato a lavorare per l’aristocrazia locale e gli stranieri benestanti che vivevano in città. Durante questo periodo, oltre alla pittura, ha anche lavorato su quasi tutto ciò che era legato al disegno: scenografie, decorazioni temporanee, illustrazioni, fumetti e storyboard. Nel 1995, ha vinto un premio presso la Fondazione Bevilacqua La Masa. Intorno ai 28 anni, ha iniziato a dedicarsi alla scena dell’arte contemporanea e, di conseguenza, a esibirsi in numerose gallerie in Italia e all’estero in mostre personali e collettive. Nel 1996, Verlato si trasferisce a Milano, dove crea la sua ben radicata notorietà in Italia. Nello stesso anno espone le sue opere alla XII Quadriennale al Palazzo delle Esposizioni di Roma.
Nel 2004, Verlato si è trasferito da Milano a New York. Mentre viveva a New York ha insegnato alla New York Academy of Art. Ha esposto i suoi dipinti, disegni e sculture sia negli Stati Uniti che a livello internazionale come nel Museum of Modern Art di Arnhem e alla Biennale di Praga. Una sua installazione è stata esposta alla Biennale di Venezia del 2009, nel padiglione italiano.
I sui lavori sono stati pubblicati sulle riviste americane ed europee come Flash Art, Juxtapoz , Hi Fructose, Vogue Italia, Art Pulse , LoDown Magazine.
Andrea “Ravo” Mattoni nasce a Varese nel 1981 in una famiglia legata al mondo dell’arte. Nel 1995 inizia il suo percorso della durata di alcuni anni come writer iscrivendosi poi all’Accademia d’Arte di Brera a Milano. Nel 2016 torna a impugnare gli spray per un progetto unico e impressionante con lo scopo di recuperare il classicismo nel contemporaneo e unire passato e presente creando un museo a cielo aperto visibile da tutti.
Il giovane artista diviene internazionalmente riconosciuto come colui che rappresenta il maestro del Barocco, Caravaggio, su facciate di palazzi ed enormi porzioni di muro spaziando sul territorio: prima Varese, poi Messina, Sassari, il Canton Ticino, Londra, Bruxelles, Bordeaux, Parigi e così via.
Nella biografia cita Peppino Impastato «Bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore». Stupore e curiosità che sono il motore per la ricerca della verità e del pensiero critico.
Tecnicamente Andrea impiega non meno di quattro giorni per realizzare ogni murales e utilizza oltre cento bombolette spray: la difficoltà maggiore risiede infatti nella ricerca delle sfumature che con gli spray non possono essere ottenute mescolando i colori, ma devono essere ricercate una a una, portando così lo street artist a utilizzare un numero enorme di bombolette per replicare l’utilizzo che Michelangelo Merisi da Caravaggio, Velasquez o Rubens fanno dei giochi di luce e buio che caratterizzano i loro lavori.
Il suo nome è legato alla scena storica della street art in Italia, di cui è tra i maggiori interpreti. Dopo la formazione all’Accademia di Belle Arti di Firenze, Ozmo si dedica per circa un decennio alla pratica del writing, per poi iniziare un percorso tra street art, arte contemporanea e public art. Il lavoro di Ozmo si nutre di innumerevoli stimoli iconografici, tra antico e contemporaneo, a cui applica un continuo processo di appropriazione, rielaborazione e stilizzazione grafica.
Street art
Dal 2001 in poi, a Milano, i primi interventi di ciò che oggi conosciamo come street art. Proficua è la collaborazione con Abbominevole (Oliver D’Auria), con il quale Ozmo nel 2003 installa i primi poster a grandi altezze avvalendosi di bastone telescopico. Emblematica della sua produzione non autorizzata è l’immagine di un teschio, che variamente assemblata e rielaborata diventa la cifra iconica che identifica il suo nome.
Nel 2005 partecipa all’Urban Edge Show, al fianco di artisti di fama tra cui London Police, Blu e Shepard Fairey.
Nel 2007 e 2008 rispettivamente, Ozmo figura tra i partecipanti a Street Art Sweet Art al PAC di Milano (2007) e Scala Mercalli all’Auditorium Parco della Musica di Roma.
Arte contemporanea
Parallelamente alle azioni artistiche non autorizzate, Ozmo non rinuncia ad una attività pittorica più prossima al sistema dell’arte contemporanea, producendo opere ad olio che lavorano su un piano dell’immagine completamente diverso da quello della street art.
Nel 2004 la sua ricerca pittorica è parte della collettiva Assab One 2004 – La nuova generazione artistica in Italia, curata da Roberto Pinto.
Nel 2007 Ozmo figura nella mostra Arte Italiana, 1968-2007 Pittura a Palazzo Reale di Milano, curata da Vittorio Sgarbi.
Fuori dai confini nazionali, va registrata la personale alla Pure Evil Gallery di Londra nel 2008.
Nel 2012 Ozmo interviene in note sedi museali: prima nel foyer del Museo del Novecento a Milano[11], poi sulla terrazza del MACRO di Roma, realizzando il grande dipinto murale intitolato Voi valete più di molti passeri!.
Public art
L’attività nello spazio pubblico di Ozmo, a partire dalla fine degli anni Zero, si apre alla scena del muralismo contemporaneo. Numerose sono le partecipazioni a festival, progetti e le commissioni di grandi marchi, tra cui Absolut (2010) – l’opera realizzata a Roma viene citata dal New York Times – e Prada (2014).
Nel 2011 Ozmo dipinge il murale Big fish eats small fish nella zona Shoreditch a Londra, nei luoghi già toccati dal celebrato Banksy.
Nel 2014 e 2016 il lavoro dell’artista toscano arriva nell’area di Miami-Wynwood, centro nevralgico internazionale per l’arte contemporanea e il neomuralismo
Dal 2013 al 2018 i suoi interventi pubblici raggiungono anche il Brasile, Capo Verde, Chicago, Shanghai, Chengdu, New York e Parigi.
Nel 2019 realizza a Rieti, nell’ambito del progetto Trame-Tracce di memoria, una grande opera sulla facciata del Tribunale.
Dal 2015 Ozmo è direttore artistico della manifestazione internazionale di muralismo Wall in Art, che ha luogo in Valle Camonica (Brescia), e per la quale ha realizzato tre grandi interventi.
Manu Invisible intraprende il suo percorso artistico agli inizi del XXI secolo in Sardegna, si stanzia a Milano e successivamente porta a termine diversi lavori in ambito internazionale.
Provenendo dal mondo dei Graffiti, mantiene l’approccio urbano di tale disciplina, la sua arte si differenzia nell’ambito della Street Art per la scelta di inserire parole dall’alto valore simbolico, in contesti urbani fatiscenti e strade a scorrimento veloce.
Manu Invisible indossa un vestito nero con tracce di pittura di diversi colori, è un artista mascherato, lo differenzia una maschera nero lucido dalle forme taglienti, ispirata alla geometria e alla notte.
Diplomato al Liceo Artistico, in seguito ha svolto diverse mostre presso, lo Spazio Galileo di Milano e portato a termine un opera murale sulla facciata del Liceo Carnot Jean Bertin in Francia.
Ha svolto dei corsi privati di affresco, entrambi a Firenze, uno presso l’Accademia del Giglio, l’altro presso la Bottega del Bon Fresco del Maestro Massimo Callossi
Il 4 Aprile 2016, davanti alla Corte di Cassazione viene prosciolto in formula definitiva, dopo esser stato già assolto in primo e secondo grado presso il Tribunale di Milano, nel quale si è riconosciuto il valore artistico del suo intervento.
Nel 2018 porta a termine un Affresco Tradizionale a 360° lungo le pareti dell’Aula Magna Capitini dell’Università di Cagliari.
Manu Invisible ha fatto parte a diversi progetti, portati a termine con passione, la stessa che lo accompagna sin dall’inizio del suo percorso.
Critica d’arte, giornalista e curatrice indipendente. Dottore di ricerca (PhD) in “Scienze Umane” presso l’Università degli Studi di Perugia con il progetto di ricerca Tecno-socialità. Partecipazione e interattività nell’arte contemporanea (edito da Postmediabooks).
Ideatrice e promotrice di eventi artistici e iniziative culturali, nel suo percorso critico ha dedicato particolare attenzione alle nuove tendenze dell’arte contemporanea, dai New Media alle tecnologie digitali ed interattive. In questi ultimi anni si è occupata di ricerche sulla Street Art, l’Urban Art e l’arte di strada, con l’ideazione di progetti di curatela nello spazio pubblico e rigenerazione urbana.
Dall’inizio della sua attività professionale ad oggi ha ricoperto incarichi di direzione e coordinamento, maturando una notevole esperienza nella ideazione e curatela di mostre e manifestazioni a carattere pubblico e istituzionale, collaborando con Musei, Comuni, Fondazioni, istituzioni pubbliche (Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, Fabbrica del Vapore di Milano, MAR Museo d’Arte della Città di Ravenna, Festival della Fotografia Europea di Reggio Emilia, Parma Capitale della Cultura) ed enti privati (Italian Factory, Fabbrica Borroni, Superstudiopiù, Brerart, BePart).
Dal 2012 cura annualmente l’evento di arte urbana StreetScape (https://streetscapecomo.com/) nelle piazze, nei cortili e nei musei di Como, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Como.
Dal 2016 è Direttore Artistico del festival PARMA 360 Festival della creatività contemporanea (http://www.parma360festival.it), evento diffuso dedicato alle arti visive che si svolge nella città di Parma, promosso dal Comune di Parma e in collaborazione con una rete di partner istituzionali e privati.
E’ guida dei tour MAUA, Museo di Arte Urbana Aumentata (https://mauamuseum.com).
Insegna “Storia dell’Arte Contemporanea” e “Linguaggi Artistici dei Nuovi Media” all’Università eCampus e “Ultime tendenze nelle arti visive” all’Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia.
Giuditta Elettra Lavinia Nidiaci nasce a Pisa nel 1990. E’ curatrice d’arte indipendente e collaboratrice di diversi giornali e riviste d’arte quali Inside Art, Artribune, ArteIn, IlGiornaleOFF (IlGiornale). Sin da bambina si avvicina al mondo dell’arte grazie all’attività del nonno Andrea Nidiaci, allievo del pittore Giuseppe Tempestini, e dei genitori collezionisti. A seguito della formazione classica, ha studiato storia dell’arte presso l’Università di Pisa. Presso Fondamenta Gallery a Roma, spazio espositivo ideato e voluto dal noto editore e direttore di Inside Art Guido Talarico, ha curato le mostre personali degli artisti RE, Matteo Tenardi e David Lascaris.
Ha curato la mostra dell’artista Angelo Dozio Palmyra presso il Padiglione della Repubblica Araba Siriana alla 57esima Biennale di Venezia. Nel 2018 interviene nel progetto editoriale BAU OUT – Vie d’uscita possibili, presentato presso la Triennale di Milano ed entrato nella collezione della Bibliotheque Kandinsky del Centre Pompidou. Ha curato la mostra personale dell’artista Felipe Cardeña presso l’Oratorio di Santo Stefano Protomartire, inserita nel programma di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018. Nel 2019 ha curato la personale Fluid memories di Marco Angelini alla Apteka Sztuki Gallery, realizzata in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Varsavia. Nello stesso anno, sempre di Marco Angelini, cura la personale La memoria delle forme presso il Palais des Rais – Bastion 23, realizzata in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Algeri e l’Ambasciata d’Italia ad Algeri. Sempre nel 2019, ha curato i progetti di atelier degli artisti Simone Haug, Andrea Pinchi e Sara Santarelli presso il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma. Nel biennio 2019-2020 è stata direttrice artistica dello Spazio Arte T24 di Roma. Ha curato inoltre, tra gallerie private e spazi pubblici, mostre personali e collettive degli artisti Valerio Adami, Marco Angelini, Gianni Asdrubali, Matteo Ciardini, Piero Dorazio, EPVS, Yiannis Galanopoulus, Laboratorio Saccardi, David Lascaris, Tomoko Nagao, Cristallo Odescalchi, Achille Perilli, Luca Pignatelli, Andrea Pinchi, Alfredo Rapetti Mogol, RE, Marco Tirelli e Federica Zianni.
Vive e lavora a Matera. Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti (sez. pittura) di Bari diplomandosi nel 1995; nasce come pittrice ma la sua ricerca artistica si è poi sviluppata in diversi campi: installazione, video, fotografia, disegno, incisione. Ha partecipato a numerosi workshops tra cui Manuale d’artista nel 2013 con Ivan Quaroni presso il Circoloquadro di Milano, “No vitrines, no museum, no artists. Just a lot of people”con l’artista Rirkrit Tiravanija presso la Domus Academy a Venezia (2004) e “Opera verticale: la scalinata del pensiero” con Marco Nereo Rotelli a Potenza (2005), ha partecipato al progetto Oreste nel 2000/2001, residenza di artisti a Montescaglioso. Ha vinto il concorso per la realizzazione del logo della Camera di commercio di Siracusa nel 1995 e il concorso regionale della Basilicata per la copertina Pagine Bianche nel 2005; è stata selezionata tra i primi 100 partecipanti al concorso del Premio Nocivelli sezione fotografica del 2012. Inserita nel progetto Index della fondazione Southeritage
Artista e curatrice, si occupa da anni della valorizzazione e promozione di artisti emergenti, italiani e internazionali, attivi nel campo delle arti contemporanee, della riqualificazione di aree urbane, dell’infusione di educazione e cultura attraverso scambi, eventi d’arte, incontri partecipativi condivisi, creazione e organizzazione di eventi formativi, mostre, workshops, laboratori e tavole rotonde indirizzate non solo agli artisti ma anche a curatori, storici e cultori dell’arte.
Direttore Creativo, Curatore e Critico d’arte indipendente e specializzato in street art e arte neo pop, per la rigenerazione urbana.
Coordinatore e main curator dell’Associazione Atelier Spazio Xpò, associazione non profit dal 2006, network di artisti italiani e internazionali.
Co-fondatore e membro dell’ATS Casa degli Artisti , di Corso Garibaldi – Moscova (via T. Da Cazzaniga, Milano) centro polivalente per l’arte, residenze d’ artista . Immobile storico assegnato dal Comune di Milano nel 2019. Coordinatore dei progetti “sportello urban art” per la rigenerazione urbana e “urban art in residence” per Casa degli Artisti. Membro del “tavolo street art” composto da specialisti, realizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano per la mappatura delle opere più importanti e l’attuazione di pratiche necessarie alla realizzazione di opere di street art e murales. Pubblica per la casa editrice Rizzoli (ad esempio curatore del libro di ACHILLE LAURO “sono io Amleto”, gennaio 2019) e curatela iconografica per il libro “le strade Parlano – una storia d’Italia scritta sui muri” scritto da Marco Imarisio (Corriere della Sera) che racconta i principali fatti di cronaca in Italia dal 1992 a oggi, anche attraverso murales (novembre 2019). Organizzatore di happening artistici e culturali in collaborazione con i principali enti pubblici lombardi. Ha organizzato le prime mostre di street art in Italia, con artisti oggi affermati a livello internazionale. Ha organizzato e curato nel 2006 la mostra pubblica dello street artist BLU a Milano “cloro color” con BLU, ERIKAILCANE, MICROBO, BO130. Ha lanciato in italia l’artista japan pop Tomoko Nagao, con la sua presenza alle grandi mostre “Botticelli Reimagined” al V&A di Londra e alla Gemaldegalerie di Berlino. DIRETTORE ARTISTICO dei progetti di rigenerazione urbana, coesione sociale, attraverso l’ urban art e la street art: impegnato in quartieri quali NOLO-Via Padova, Milano.
MIXTA è una unità strategica curatoriale fluida di ricerca artistica sul territorio genovese e ligure, composto attivamente da Giulia Ottonello, Silvia Mazzella e Arianna Maestrale.
Vincenzo Santoro, laureato in Informatica e Comunicazione per l´impresa e il no profit, dal 2004 lavora presso l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, dove attualmente è responsabile del Dipartimento Cultura e Turismo. In questo ruolo, segue per l’Associazione i rapporti con i soggetti istituzionali e non legati ai settori della Cultura e del Turismo. In rappresentanza dei Comuni italiani, è anche membro del Comitato nazionale per la tutela delle minoranze linguistiche storiche (L. 482/99) , della Commissione per il Sistema Museale Nazionale e della Commissione per i Carnevali storici del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha un blog personale www.vincenzosantoro.it/dblog , dedicato in parte agli argomenti di lavoro, e in parte alla sua passione: la musica tradizionale e popolare, in particolare della sua terra di origine, il Salento, tema su cui ha anche nel corso degli anni pubblicato diversi articoli e libri.
Nasce a Torino nel 1953. Libero professionista dal 1981 si occupa prevalentemente di progettazione ambientale, di riqualificazione urbana e di restauro conservativo. Ha partecipato e presentato il proprio lavoro in ambito nazionale ed internazionale in occasione di convegni, seminari, incontri. Tra i suoi principali risultati professionali si ricordano: Il piano del Colore di Torino (1979-2003); la riqualificazione ambientale dei centri storici di 36 comuni delle valli di Susa e Cenischia per i mondiali di sci alpino del 1997 (1993-1996); l’ideazione, per la Regione Piemonte Beni Culturali, del circuito delle Residenze Reali del Piemonte, la riqualificazione ambientale dei 10 centri storici dei comuni sedi delle Residenze Reali e la ideazione e realizzazione dell’abaco dei 103 arredi urbani del circuito delle Residenze Reali (1998-2005). Dal 2008 ha assunto, dopo bando pubblico, il ruolo di direttore della Fondazione Contrada Torino ONLUS, ente che opera nel territorio regionale per la valorizzazione dello spazio pubblico e per la costruzione di eventi e interventi sulla città che vedono coinvolti interessi pubblici e privati. Per la Fondazione, oltre ad avere assunto un ruolo di responsabilità tecnico amministrative rispetto molteplici e diversificate attività (vedi www.contradatorino.org), ha avviato una politica di implementazione dell’arte pubblica come tramite per una valorizzazione condivisa dello spazio pubblico. Dal 2009 è responsabile della Commissione Colore della Città di Torino.
Dirigente amministrativo del Comune di Palermo dal 1997. Per 12 anni ha coordinato l’Assessorato alla Scuola occupandosi di servizi all’infanzia, progetti educativi rivolti alle scuole, progetti di educazione alla legalità e di conoscenza del patrimonio storico monumentale cittadino.
Ha rivestito anche l’incarico di Vice Segretario Generale e di Capo Gabinetto del Sindaco.
Attualmente è Vice Capo di Gabinetto e si occupa di progettazione strategica cittadina, turismo, relazioni internazionali, cerimoniale, URP, comunicazione istituzionale, statistica e riconoscimenti Unesco.
Laureata in relazioni internazionali all’Università Nicolaus Copernicus in Torun, Polonia. Ha scelto per gioco come sede universitaria del suo percorso Erasmus, Lecce dove è rimasta, vive e lavora da 11 anni. Il capoluogo salentino, sua città ormai d’adozione, per la sua vocazione ad essere Finis Terrae, terra d’arrivo e punto di partenza, si è rivelato essere il posto esatto dove potersi commisurare con nuove sfide, sperimentando la creazione di arte pubblica nei quartieri marginali in un dialogo continuo con le comunità degli abitanti. Da subito insieme a Chekos’art si è impegnata nell’ attività artistica, specialmente nel contesto relativo all’arte urbana. Ha partecipato attivamente a numerosi progetti nell’ambito artistico e multiculturale. Nel 2012 ha aperto insieme a Chekos’art il laboratorio artistico 167B street, piattaforma permanente e progetto di scambio culturale, volto a creare sempre nuovi interventi di street art e arte urbana, mediante una rete a scala internazionale, resa possibile dalle continue collaborazioni con altre realtà.
Dipendente della Città di Torino dal 1986, ha una lunga esperienza nei settori culturale e giovanile dell’Amministrazione.
Ha collaborato a vari progetti negli anni come, la Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo, Big Torino, Pagella Rock, Festa Internazionale della Musica, Arezzo Wave Italia.
Dal 2015 al 2017 è stato rappresentante in seno alla rete delle Città Creative UNESCO per Torino Città Creativa del Design.
Dal novembre 2018 è responsabile dell’Ufficio Torino Creativa presso l’Area Giovani e Pari Opportunità della Città di Torino, dove fra le altre attività coordina i progetti e i servizi relativi all’Arte urbana e al muralismo artistico.
David “Diavù” Vecchiato nasce a Roma nel 1970 ed è tra i più attivi street artist italiani. I suoi primi interventi urbani di Poster Art risalgono al 1992 e dello stesso anno sono le prime pubblicazioni di suoi fumetti ed illustrazioni. Prima che nelle gallerie ha mostrato la sua arte in strada e su carta stampata. La sua prima mostra è nel 1996, all’”Happening Internazionale Underground” nei centri sociali di Roma e Milano, ha esposto poi in Europa, Asia e USA e, dal 2007 ha curato la direzione artistica della galleria d’arte e art shop “MondoPOP” di Roma. Tra i primi curatori in Italia a portare Urban Art nei musei e i musei in strada, ha curato il festival “Urban Superstar Show” (nel 2009 e 2010 al MADRE di Napoli e poi alla Galleria Provinciale di Cosenza) e nel 2010 ha dato vita al progetto “MURo (Museo di Urban Art di Roma)”. Particolarmente note sono le sue opere d’arte su scalinata del progetto “PopStairs”. Docente IED dal 2001 al 2015, dal 2013 al 2018 ha curato per Sky ARTE HD la serie di documentari tv “MURO”. È direttore artistico di “Urban Neapolis” e di “GRAArt”, da lui ideato e diretto per ANAS.
La sua ricerca è focalizzata sul rapporto tra uomo e spazio. Il suo occhio multidisciplinare osserva con curiosità la società contemporanea ei suoi simboli, trovando connessioni tra arte e antropologia e architettura. Sottili geometrie, installazioni effimere, performance e wall painting compongono il suo variegato alfabeto stilistico in continua mutazione.
Antropologa, dottoranda presso il Dipartimento SARAS della Sapienza Università di Roma, con una ricerca dal titolo “Edicole votive a Napoli tra memorie contese e pratiche dell’abitare”. Ha frequentato la Scuola di Specializzazione per la valorizzazione in beni demoetnoantropologici e per oltre 15 anni ha lavorato come consulente presso Enti Pubblici e Fondazioni private, come project management e ricercatrice, in progetti di carattere nazionale e internazionale; i settori di intervento nei quali ha svolto principalmente le attività professionali sono: educazione e formazione, inclusione sociale e cultura
BOL, all’anagrafe Pietro Maiozzi, nasce nel quartiere periferico di Centocelle nel 1970, a Roma. Nel 1990 è uno dei primi writers di graffiti della sua città e del movimento muralista che si va rinnovando. Da qui parte la ricerca che lo accompagna in tutti i passaggi della sua vita, dalla presa in prestito dei treni e dei muri di Roma, usati come tele, alla stessa città che gli riconosce un ruolo di rilievo nello sviluppo creativo soprattutto giovanile. Per questo organizza da più di 20 anni laboratori senza insegnanti in cui rapporta la propria esperienza artistico/culturale alla pari dei partecipanti stimolandoli con esercizi di stile.
La sua è una storia testimoniata da fotografie di murales e graffiti in parte scomparsi, ma mantenuti vivi da molteplici pubblicazioni cartacee, digitali e soprattutto da commenti emozionati di migliaia di persone con cui ha condiviso diverse esperienze: dai momenti artistici e politici alti, alle mostre internazionali in location istituzionali, commerciali, private, ad eventi di massa o fini a sé stessi, di quartiere, underground, con artisti alle prime armi o famosi. In queste iniziative il suo impegno è sempre stato totalizzante rispetto alle esigenze personali e se ne trova traccia su www.facebook.com/PietroBOL su www.instagram.com/bolgraf.it e su www.bolgraf.it che è il suo sito ufficiale.
È amministratore del gruppo pubblico Cacciatori di Street Art (che conta più di 11.000 utenti) e dell’archivio/pagina www.facebook.com/WritingMagazinesPDF da cui si possono scaricare gratuitamente molte vecchie riviste di writing.
Attualmente lavora come grafico e illustratore, creativo a tempo pieno, ma ancora dipinge, disegna, progetta e produce per passione nell’ambito di progetti artistici di tipo istituzionale, commerciale ed underground. Porta con sé quella che ritiene la migliore eredità degli anni ‘70, l’idea di un mondo felice, possibile e in cui la conoscenza sia accessibile a tutti, indistintamente.
LALLO e LALLA, i suoi pappagalli che ripetono le frasi e le situazioni in cui si trova, lo accompagnano spesso nelle sue divertenti avventure.
Ed. 2018 ROMA UNIROMA3 DIP. ARCHITETTURA
Ed. 2019 NAPOLI, FONDAZIONE FOQUS
Ed. 2020 MILANO, FONDAZIONE FELTRINELLI
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